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approvata la modifica del disciplinare del Romagna DOC 

Romagna – Due nuovi spumanti, uno bianco e uno rosato, sono stati inseriti nel disciplinare del Romagna DOC. Con la prossima vendemmia sarà quindi possibile commercializzare il “Romagna DOC Bianco Spumante” e il “Romagna DOC Rosato Spumante”. Le caratteristiche attese? Spuma fine e persistente, colore paglierino o rosato più o meno intenso, al naso fine e delicato, sapore da brut nature a secco, sapido, armonico. Il Consorzio Vini di Romagna ha pensato anche a un marchio collettivo, “Novebolle”, e a un logo. Nove, come il numero dei colli romagnoli, come inizio Novecento: tempo in cui la spumantizzazione in Romagna era un vanto di caratura internazionale. Un modo di celebrare la tipicità, dandole risalto anche attraverso lo stile liberty del logo che racconta, con un carattere tipografico, la storia del territorio romagnolo. Un regolamento disciplinerà l’uso del logo, che i produttori consorziati hanno l’obbligo di apporre su tutte le bottiglie di vino a denominazione di origine controllata “Romagna Spumante”.  La base di provenienza delle uve per produrre il Romagna DOC Bianco Spumante è Trebbiano romagnolo, minimo 70%; per il Romagna DOC Rosato Spumante la base è 70% Sangiovese. Per entrambi possono concorrere alla produzione i vitigni albana, chardonnay, pinot bianco, pinot grigio, bombino bianco, garganega, grechetto gentile, riesling, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 30%. Le uve del Manzoni bianco possono concorrere sino a un massimo del 10%, il vitigno Famoso fino al 5%. Il bianco spumante può usare anche (sempre nel 30%) il Sangiovese; il rosato spumante invece Merlot e Uva Longanesi. Entrambi devono essere ottenuti ricorrendo alla fermentazione in bottiglia o in autoclave e potranno essere rivendicati a partire dalla vendemmia 2019.

 

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