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Aromatico, equo-solidale e biologico il “Nativo”

Abbiamo incontrato all’ultima edizione di “Sigep” la torrefazione “La Goppion Caffè”, per assaggiare il suo “Nativo” di solo arabica , proveniente da un caffè coltivato in modo biologico del centro e sud America. Nel 2018 ha festeggiato i 20 anni di “Fairtrade” una certificazione biologica che segue i canoni del commercio equo solidale. All’assaggio abbiamo scoperto un un prodotto dalla grande personalità e da un carattere sorprendete iniziano con profumi aromatici di cacao, frutta esotica e un aroma con un equilibrio tra acidità e amaro impressionate, che lo fanno diventare armonico.

La famiglia Goppion: da sinistra: Paola, Sergio, Silvia e Mario

Uno di quei caffè che si dovrebbe bere alla mattina appena alzati per affrontare la giornata nel miglior modo possibile e per uscire con un sorriso in viso. “Nativo” ha un basso contenuto di caffeina. “Nativo” è stato il primo caffè certificato in Italia da “Fairtrade”. “Come ricorda Paolo Goppion, è un prodotto che nel tempo ci ha dato molte soddisfazioni, oltre all’orgoglio di essere stati i primi in Italia a tostare un caffè proveniente da piantagioni protette da una certificazione attiva nel mondo del commercio giusto, nuovo, etico”. La storia di questa interessante realtà economica inizia quando Luigi, orfano apre un bar-trattoria con rivendita di alimentari dove comincia a tostare i chicchi di caffè nella palla di ferro sul fuoco del camino. In questo lavoro viene affiancato dal figlio Pietro, e dai nipoti Angelo, Giuseppe, Luigi, Giovanni, Olivo e Ottorino. Dopo la seconda guerra, Angelo e Giovanni, acquistano la piccola torrefazione Trevigiana Caffè e vent’anni dopo l’insegna è “Fratelli Goppion Industria del Caffè”, la “G” rossa è stata disegnata nel 1965 dall’architetto Umberto Facchini che riassume la storia e la vocazione profetizzata in queste tra generazioni. Arriviamo, ad oggi, nell’impresa ci sono quattro figure della famiglia che portano avanti il progetto: Sergio, Direzione generale e acquisto caffè; Paola responsabile Marketing e comunicazione; Silvia responsabile risorse umane; Mario alla direzione della società immobiliare del gruppo. L’azienda occupa 35 dipendenti e il fatturato nel 2018 è stato di 12 milioni di euro e la quantità di caffè lavorati sono 1 miliono e 200 mila chili. L’80 per cento delle vendite avvengono nel mercati Italiano, di questo il 60 per cento dal canale Ho.Re.Ca e il 40 per cento nella Gdo (ipermercati e supermercati). Il restante 15 per cento che è in crescita esporta in diversi paese del mondo: europei, asiatica e africani. Poi dal 1997 fa parte del “CSC (Caffè speciali certificati) un consorzio nato dall’impegno di dieci Torrefattori italiani ricercatori della qualità all’origine, del caffè di piantagione. Ogni caffè prodotto ha una sua storia e utilizza materie prime provenienti da piantagioni in diversi luoghi del mondo, scelti dopo anni di ricerca. Anche per il caffè, infatti, come il vino esistono i cru: a territori diversi corrispondono valori aromatici diversi. Per questo da Goppon si tostano i caffè a temperature diverse a seconda del cru di origine, in modo da rispettare ed esaltare la diversità. Oltre al “Nativo”, l’azienda produce altri prodotti interessanti che sono da provare e vi consigliamo di acquistarli. La “Goppion” collabora anche con gli artisti per realizzare le edizioni limitata per i collezionisti e gli estimatori del buon caffè, una miscela nuova dal sapore unico.  Per questa occasione affida la realizzazione dell’immagine del suo contenitore a fantasiosi artisti e grafici.

Edizione limitata n.12

Ogni anno vengono realizzate delle edizioni limitate. Oltre a questo ha aperto anche caffetterie la prima è stata aperta nel 1949 a Treviso le altre si trovano: Venezia, Mestre, Belluno, Conegliano, Castelfranco, Grado, Mogliano Veneto e Padova.

Web: http://www.goppioncaffe.it/

Maurizio Ranucci
direttore responsabile
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