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Bologna: Barbarossa, il caffè dall’aroma delle terre tropicali.

Biologico, note aromatiche, aroma tropicali, Colombia, Messico, Perù, Honduras, Nicaragua sono gli ingredienti del caffè Barbarossa (miscela 1). Questa nuova miscela è stata creata da Matteo Barbarossa, bolognese laureatesi all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia in Magistrale LM in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale, General Management e specializzato in neuro-marketing retail marketing and branding. “Barbarossa” un nuovo classico italiano che si contraddistingue per essere solo di Arabica, formato da 5 caffè sudamericana, selezionato da produttori che rispettano un protocollo che prevede esclusivamente l’uso di concime naturale. Vietato quindi l’uso di concimi chimici, e di pesticidi. La difesa delle piantagioni da malattie e parassiti viene effettuata attraverso la lotta biologica (insetti utili che si nutrono di insetti infestanti), sostanze organiche vegetali, minerali o altre piante in grado di contrastare naturalmente gli attacchi dei parassiti. Per fertilizzanti si usano solo concimi naturali e metodi tradizionali. Rispetto per l’ambiente e sicurezza la salute dell’essere umano e la filosofia di “Barbarossa”. La storia di Matteo inizia all’età di 22 quando iniziò a lavorare per caffè Meseta che fa parte del gruppo “Co.Ind.sc (Gruppo industriale, torrefazione italiano, produttore di caffè a marchio del distributore), poi ha fatto il consulente sempre  per lo stesso gruppo seguendo i mercati dell’Europa dei Balcani e altre zone mondiali. Durante queste esperienze lavorative, nasce l’idea di creare una miscela di caffè che avesse all’interno la sua visione su come dovrebbe essere prodotto un buon caffè: per me deve dare emozioni – sottolinea Matteo – perché ogni essere umano, rispecchia quello che mangia. Oltre a questo, in base alle vari esperienze lavorative, ha immaginato che il consumatore, avesse ancora bisogno o aspettasse qualcosa di diverso da quello che propone il mercato e che desse nuove emozioni sensoriali non ancora provate. ”Ho puntato solo su una monomiscela – ribadisce Matteo -, perché il caffè buono ha una sua caratteristica e non ho voluto lavorare come tradizionalmente fanno la maggior parte delle torrefazioni o 100% arabica o 100% robusta. Non avrei potuto fare altro, essendo da solo, in questa impresa ho investito tutti i miei risparmi di 10 anni di lavoro, perché non sono voluto andare in banca a chiedere un finanziamento. Non ho la forza per fare concorrenza a imprese molto più grandi di me, poi come secondo punto non credo che un caffè buona deve avere una quantità di robusta elevata, perché questo materia prima, per la mia opinione personale porta difetti nella tazzina, solo una varietà di robusta ha caratteristiche interessanti di tostato e cacao. Ritengo che questo tipo di varietà non dovrebbe superare in una miscela il 30 per cento, quella che faccio io è al 20 per cento. Altra regola nei locali dove si trova il mio caffè, sono dotati di macinini che fanno la dose immediata per essere utilizzata subito, per non perdere i profumi e gli aromi della miscela, se il caffè macinato rimane anche solo un paio di minuti all’aria, anche se è presente il coperchio, si ossida gli oli contenuti in superficie variano le sue caratteristiche organolettiche”. Oltre a questo, la lavorazione è particolare, riesce a tenere una temperatura sotto i 220 gradi, che permette di avere dei chicchi non bruciati o con gli zuccheri caramellati, per evitare nella tazzina quel sensore di bruciato. Nella scelta del caffè da parte dei consumatori, dice Matteo, ha una grossa responsabilità la componente sensoriale e quella emozionale, legate alla percezione psico fisica all’elemento emozione. Questo caffè è stato ideato per quei consumatori che vanno alla ricerca di una miscela particolare e di grande qualità, che abbia del carattere e regali emozioni positive. Questo caffè ho avuto la possibilità di assaggiarlo prima di conoscerlo ed è veramente ottimo, e oltre anche la bellezza del design del packagin, lo si trova in varie città Venezia, Treviso, Udine, Milano, Roma, Lucca, Termoli, Torino, Trieste, Modena e Bologna. Per ultimo, potrebbe esserci l’apertura del primo Caffè Barbarossa in California. Essendo nato un anno fa 2016, piano, piano aumentano sia i locali che il marchandising, come la collaborazione con una ceramista per realizzare tazzine. Per una esclusiva migliore delucidazione dove poterlo assaggiare o comprare consiglia la visita del sito.

Indirizzo:

Barbarossa coffee

Via Livraghi, 5/b

Bologna

Tel.: 051/0457310

e-mail: hello@barbarossa.coffee

sito: www.barbarossa.coffee

Maurizio Ranucci
direttore responsabile
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