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Bologna: una cucina d’autore al femminile e non solo

Nelle prime colline fuori dalla città di Bologna a Sasso Marconi, da diversi anni si può gustare una cucina d’autore contemporanea e femminile. Questa in estrema sintesi, la missione della chef Aurora Mazzucchelli del ristorante “Marconi”. I piatti che escono dalla cucina fanno rima con: freschezza, leggerezza, gusto, profumati e innovativi. La storia di Aurora inizia nel ’73, quando nasce, da mamma siciliana Maria, una brava cuoco di casa e da papà Mario chef, nel 1983 decisero di aprire una trattoria connotata con una cucina a base di pesce. Intanto Aurora cresceva tra fornelli, frequentava la scuola alberghiera di Bologna, ed aiutava i genitori in sala. Nel’90 il ristorante cambia sede spostandosi in un casolare a pochi chilometri di distante dal precedente. Il fratello Massimo, diventa sommelier e anche lui aiuta nell’attività di famiglia. Nel 2000 Aurora e il fratello hanno preso in l’eredità del locale e così inizia l’avventura e la trasformazione che in appena otto anni del cambiamento alla conquista della stella michelin.  E lo scorso anno è iniziata il nuovo abbiamo fatte alcune domanda ai fratelli Mazzuchelli:

Nel 2016 è iniziato il nuovo percorso, com’è maturato questo desiderio di rinnovamento?

Io e mio fratello non sappiamo stare fermi, abbiamo sempre bisogno di creare, di rinnovare e di investire nuove energie nel nostro progetto di ristorazione.

Aurora, la cucina di casa, quanto ha influenzato nel tuo percorso culinario?

Avendo vissuto sempre nella cucina del ristorante di famiglia, ovviamente c’è una grande influenza, non tanto nel piatto finito in sé, quanto nel processo creativo che lo procede.

Hai dei piatti che raccontano il tuo percorso formativo e quali sono?

Certo, incominciando dal gambero rosso con salsa di mortadella e sferificazione di piselli, che è legato indissolubilmente al periodo in cui Il giornalista gastronomico Luigi Cremona mi ha selezionata per i migliori chef emergenti d’Italia. Non possono mancare inoltre i ravioli d’ananas, i maccheroncini al torchio con anguilla affumicata e ostriche, Mare del Nord e i tortelli di parmigiano reggiano alla lavanda che sono tuttora dei grandi classici ancora in carta al Ristorante Marconi.

Quando realizzi una pietanza, quale storia vuoi raccontare?

Più che una storia, direi un prodotto, un territorio, un ricordo, un’emozione.

Come vengono creati e pensati i piatti che formano il tuo menù?

Non c’è un momento preciso, ma ogni istante può essere un valido punto di partenza per la creazione dei piatti. Alcuni di essi sono nati facendo la spesa, altri camminando nell’orto, altri ancora durante i miei viaggi, qualcuno nei sogni.

Quali sono i profumi o i sapori che rispecchiano la tua personalità?

Il sapore del latte, il profumo delle spezie.

Quando devi creare un piatto, nella tua cucina usi le nuove tecnologie e quali?

Durante la creazione di un piatto uso le tecnologie che sono strettamente necessarie per valorizzare e rispettare l’ingrediente stesso.

I piatti che si trovano nella sezione “Il mondo creativo di Aurora”, come nascono e quando vengono cambiati?

Si tratta di una selezione di nuovi piatti che rappresentano il mio mondo creativo di oggi e che voglio condividere con i miei ospiti. Vengono cambiati ad ogni aggiornamento del menu.

Le materie prime che utilizzi nella tua cucina, da dove ti rifornisci, come: formaggi, carne, verdure e altro?

Quando possibile cerco di scegliere produttori vicini e che abbiano un’etica compatibile alla filosofia del ristorante, ma questo non deve andare a discapito di altre eccellenze che non sono necessariamente a Km zero.

Massimo, quale filosofia segui per la scelta dei vini che vanno formare la tua carta dei vini?

Da una decina d’anni seguo gli stessi principi che applichiamo per la cucina, quindi piccole produzioni e più sane possibile.

Ho visto che nella lista dei vini, ci sono molte presenze di produttori bio e biodinamici, perché questa scelta?

Come dicevo prima è uno stile di vita che crea armonia tra sala e cucina.

Quanti bottiglie formano la tua carta dei vini e come sono suddivisi?

Credo sulle 400 etichette, 70% vini bianchi e 30% rossi.

Il progetto “Mollica forno”, com è nato?

E’ nato dall’esperienza di essere integrati nel territorio.

Qual è  la filosofia di questa nuova iniziativa?

Seguiamo lo stile del Marconi, quindi scegliamo le materie prime per valorizzare il prodotto.

 Quale tipologia di pane e pizza troviamo?

Multicereali, semola, grani antichi, farro e segale per il pane. Le nostre pizze vengono farcite all’uscita per esaltare le materie prime utilizzate.

Quale farine utilizzi per la pizza (anche quello che usi per farcirle) e per il pane e dove andate a prenderle?

Sono farine bio, macinate a pietra, e grani antichi. Per le lievitazioni usiamo il lievito madre.

Cosa troviamo nella bottega Mollica?

Al momento vini, birre, paste di semola, succhi naturali e le nostre selezioni di caffè di Leonardo Lelli.

Indirizzo:

Marconi

via Porretana, 291

Sasso Marcono (BO)

tel.:051/846216

Maurizio Ranucci
direttore responsabile
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