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+ 3,5% export, +13% il bio: i dati dell’agricoltura regionale

Bologna – I dati del Rapporto, presentato confermano il buono stato di salute del comparto. Per prima volta le produzioni zootecniche superano per valore quelle vegetali. Parma la provincia che esporta di più. Boom del biologico: +13% le aziende, le superfici hanno superato quota 155 mila ettari. A fine 2018 già messe a bando dal Piano di sviluppo rurale risorse per più di un miliardo dd euro. L’agroalimentare dell’Emilia-Romagna consolida la propria posizione, sfiorando nel 2018 quota 4,7 miliardi di euro (+0,4%) di valore della produzione agricola (Plv). E questo dopo aver raggiunto nel triennio 2015-2017 numeri da primato.  Si conferma, inoltre, il trend di crescita anche per l’industria alimentare (+0,5% il fatturato aggregato). Bene anche l’export delle eccellenze regionali, dal Parmigiano Reggiano ai vini di qualità, che migliora la già brillante performance del 2017, totalizzando quasi 6,5 miliardi di euro di vendite oltreconfine (+3,5%). In lieve calo il ricorso al credito agrario, che sfiora complessivamente i 5,5 miliardi di euro (-0,8%). Al tempo stesso, però, si riduce la quota di quello in sofferenza, pari al 5,9% del totale. Assestata sulle 70mila unità l’occupazione nei campi e aumenta la presenza delle donne tra i lavoratori autonomi. È un consuntivo a tinte rosee quello che emerge dal Rapporto 2018 sul sistema agroalimentare dell’Emilia-Romagna, frutto per il 26^ anno consecutivo della collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Unioncamere regionale. Lo studio, che rappresenta la più completa e aggiornata fotografia del settore, è stato presentato questa mattina a Bologna nel corso di un convegno che si è svolto in Regione e al quale hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale all’Agricoltura e il presidente di Unioncamere ER. Tra i settori emergenti, nel 2018 è proseguita la corsa dell’agricoltura biologica, con nuove adesioni che a fine anno hanno visto salire il numero complessivo di aziende a quasi 6.300 (+13% sul 2017). Meglio ancora le superfici, che hanno superato quota 155 mila ettari, pari a circa il 15% della Sau regionale. In aumento anche le produzioni “integrate”, che hanno ricevuto una forte spinta da un bando del Programma regionale di sviluppo rurale che ha coinvolto un’estensione di oltre 110 mila ettari.   Si consolida anche l’agriturismo, che in Emilia-Romagna annovera oltre 1.150 aziende, con una forte incidenza della componente imprenditoriale femminile (oltre il 40%), e che l’anno scorso ha registrato un forte aumento di presenze turistiche (quasi 155 mila), di cui un quarto stranieri.

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