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La Guida agli Extravergini 2020 in Emilia Romagna

La Guida agli Extravergini 2020 a cura di Slow Food Editore, ci fa conoscere una realtà di produttori dove la terra e il territorio sono gli ingredienti base dell’EVO, nel 2019 il clima è stato uno dei principali protagonisti e ne ha condizionato la produzione in tutto il territorio nazionale. I cambiamenti climatici ormai troppo frequenti colpiscono ogni anno la nostra penisola, fortunatamente in maniera non omogenea.
Dopo un 2018 penalizzante per il Sud, abbiamo un 2019 che ha quai annullato la produzione di olive al nord, dimezzata quella in Liguria è quasi azzerata quella del Garda. Questa edizione della guida vede un calo di presenze di aziende del Nord, una discreta tenuta del centro e rispetto al calo avuto nel 2018 il sud aumenta la sua presenza.

In Emilia Romagna la produzione olearia è stata determinata da basse temperature e pioggia nei periodi sbagliati, parassiti e mosca, hanno avuto un ruolo nella qualità delle olive e nella quantità del raccolto in quasi tutta la regione. Nonostante questo, in quelle zone dove il freddo, l’acqua e l’umidità sono stati più clementi l’olio buono è stato prodotto.
La mappa delle azienda che producono olio extravergine in Emilia Romagna si sta ampliando e anche in zone meno vocate, come la Provincia di Piacenza, si è cominciato a recuperare vecchi uliveti e a piantare dei nuovi, con una produzione di olio Evo con discreti risultati.

La guida agli extravergine, il libro-bussola, come lo definiscono gli editori, permette al consumatore di poter fare un percorso nel mondo dell’olio e delle aziende produttrici di extravergine d’oliva, trovando un olio che rispetti la regola fondamentale della Chiocciola, “buono, pulito, giusto e sano”.

La Guida agli Exstravergini in questi vent’anni anni ha segnalato il meglio della produzione italiana di qualità. Grazie a una rete di oltre 100 collaboratori, che non sono solo esperti degustatori, ma persone presenti sul territorio, che conoscono le aziende dall’oliveto alla bottiglia, Nell’edizione 2020 sono raccontate 580 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici, recensiti 943 oli tra gli oltre mille assaggiati. Cresce il numero delle aziende che certificano in biologico l’intera filiera e aumentano i produttori (120) che hanno aderito al Presidio Slow Food Olio extravergine italiano, il progetto che promuove il valore ambientale, paesaggistico, salutistico ed economico dell’olio, che tutela oliveti antichi, cultivar autoctone e raggruppa produttori che non adoperano fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici”

In questa edizione sono 28 le Chiocciole conferite ad aziende che si distinguono per la loro totale coerenza con la filosofia Slow Food; 75 i premi Grande Olio attribuiti agli extravergini che si sono distinti per particolari pregi organolettici, perché ben rispecchiano territorio e cultivar, se a queste caratteristiche si aggiunge il rispetto delle pratiche agronomiche sostenibili applicate il premio è Grande Olio Slow, più di 80 le aziende che lo conquistano.

 

In Emilia Romagna le aziende presenti in guida sono 7, risalendo la Via Emilia troviamo l’Oleificio Sapigni – Verrucchio, Primo Fraternali Grilli – Montegridolfo, Podere La Torre – Roncofreddo, Azienda Agricola Nardini Loretta – Bertinoro, Tenuta Pennita – Terra del Sole, CAB soc. Agricola Terre di Brisighella – Brisighella, Palazzo di Varignana – Castel San Pietro Terme.
In regione ci sono 4 premi e una menzione: Un’azienda Presidio Slow Food, Tenuta Pennita con la Selezione Alina,  che conquista anche un Grande Olio Slow con il Valdoleto, che ha anche una menzione speciale tra le miglior monocultivar italiane.
i Grandi Oli sono due, l’Uliveto del Fattore di Primo Fraternali Grilli, e l’Ascolana del Podere la Torre, 

Un augurio e un incoraggiamento a Danilo Maggi, Podere Palazzo Illica e all’Azienda Agricola Bononi, per il lavoro svolto sino ad oggi sul “recupero” dell’olio EVO Piacentino, la strada è quella giusta.

La Guida nasce anche come stimolo a visitare queste realtà, per immergersi nel mondo di un prodotto che tutti noi usiamo e purtroppo non sempre è olio… Vedere il lavoro che c’è dietro una bottiglia d’olio, ci fa capire le differenze tra gli oli e i territori, ci insegna a riconoscere un vero olio EVO, e a  comprenderne il prezzo di vendita, nel mondo c’è troppo olio “regalato”. Molte di queste aziende offrono ristorazione e possibilità di alloggio, cosa può esserci di più appagante che passare un po’ di tempo tra la natura in mezzo ad uliveti è conoscere chi c’è dietro un buon olio EVO ?

La guida la puoi acquistare su: www.slowfoodeditore.it e nelle librerie.

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