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Igea Marina – Sirocco 50anni non sentirli e sapersi rinnovare

“E’ sempre stata la casa della nostra famiglia, è il luogo dove è cresciuto mio babbo e mio zio e dove sono cresciuto io, mia nonna era la classica Azdora romagnola, proponeva quello che aveva in casa, tirava la sfoglia, il pesce lo pescava mio nonno col suo barchino, la verdura, la frutta e gli animali da cortile venivano dal nostro podere di Roncofreddo”… . È Gabriele Nanni, classe 1987, terza generazione di una famiglia dedita alla cucina di mare e di terra, che ci racconta la storia di “Sirocco” (dal vento marino Scirocco detto in romagnolo), il ristorante pizzeria di famiglia e il perché di cambiamenti importanti dove sarebbe stato più facile e redditizio non farli.
Nel 1969 Ezio e Alba decidono di aprire il ristorante pizzeria Sirocco nella via parallela al lungomare di Igea Marina, Ezio, oggi 90enne, di mestiere ha sempre fatto il falegname e aiutava la moglie Alba nel ristorante dove ancora oggi lo si può incontrare a “controllare” la sala.

Gabriele tu sei la terza generazione della famiglia Nanni allo Sirocco, una decisione ereditata ?
L’amore per la cucina, ma soprattutto il rispetto per le materie prime, credo di averle ereditate da mia nonna. Poi, come mio babbo e mio zio, sin dalla adolescenza abbiamo cominciato a lavorare nel locale, mio babbo alla griglia, il suo regno, mentre lo zio in sala e io in cucina. Ci tengo a rimarcare che siamo sempre stati un locale a conduzione familiare, prima i nonni poi il babbo e lo zio con mia mamma e mia zia, che sono anche sorelle e poi Io. La famiglia è il punto di forza del locale. Noi siamo nati qui, abbiamo vissuto qui, questa da ormai cinquant’anni é la nostra casa.


Oggi avete deciso di rinnovarvi, di dare un taglio diverso alla storia dello Sirocco, non fate più la pizza, avete diminuito il numero dei piatti in menù, inserito una proposta di panini gourmet e qualche piatto orientale/romagnolo
La nostra é sempre stata una cucina semplice, legata alle tradizioni e ai piatti che hanno caratterizzato il locale, siamo sempre stati un ristorante pizzeria con il “tipico” menù da riviera adriatica, con il tagliolino allo scoglio e la pizza ai frutti mare, si oggi abbiamo dimezzato la proposta dei piatti ma abbiamo aumentato l’impegno e le lavorazioni dei piatti stessi riscoprendo vecchie ricette di famiglia, cercando di usare i prodotti del territorio con un crescendo di nuovi abbinamenti, nuove tecniche di lavorazione, cercando nuovi prodotti legati al territorio e alla tradizione senza che questo sia un vincolo all’uso di prodotti di altre regioni. La decisione di chiudere la pizzeria é stata una conseguenza alla scelta di un nostro maggiore impegno nel far crescere la qualità della cucina del ristorante.

Possiamo dire: Un rinnovamento rispettoso della tradizione e dei piatti della nonna ma con un occhio all’innovazione
Il Brodetto alla Bellariese, le lumachine di mare al sugo, i tagliolini col ragù, una ricetta della nonna con la conserva al posto del pomodoro e lo strutto al posto dell’olio, la piada riminese con sardoncini radicchi e cipollotto, questi sono alcuni dei piatti di casa che continuiamo ad avere in menù, poi abbiamo uno spaghetto alle vongole, che é nostro, a cui abbiniamo la bottarga di Orbetello e la colatura di alici di Cetara, per fare un esempio. Ci serviamo solo da piccoli produttori che ci garantiscano una qualità è una ecosostenibilità del prodotto, come ad esempio i presidi di Slow Food, sia la bottarga che la colatura lo sono, o da veri produttori biologici e dai mercati locali sia per il pesce che le berdure e le carni.


Anche sulle farine avete fatto delle scelte ben precise 
Tutto il pane che si usa allo Sirocco oggi è fatto da noi con farine biologiche e macinate a pietra, non usiamo più farina doppio zero, ogni pasta ha una sua farina, lo strozzaprete è fatto con una farina di grano tenero e grano arso o farro, mentre il tagliolino con la semola Senatore Cappelli che è un grano duro. Ci serviamo da tre mulini, uno in Salento e due nelle nostre colline. Da un po’ di anni faccio anche i panettoni e le colombe, oggi dopo vari tentativi ho raggiunto un buon risultato, ma devo ancora lavorarci.

L’incontro e il far parte dell’alleanza dei cuochi di Slow Food è un’altro passo verso questo rinnovamento, hai partecipato anche Slow Fish a Genova tenendo un laboratorio. 
“L’Alleanza Slow Food dei cuochi” è una rete di cuochi a difesa della biodiversità alimentare in tutto il mondo, sosteniamo i piccoli produttori, usando ogni giorno nelle nostre cucine i prodotti dei Presìdi, dell’Arca del Gusto e i prodotti dei mercati locali come gli ortaggi, la frutta o i formaggi e nel menù mettiamo il nome dei produttori dai quali ci forniamo, per dare visibilità anche loro lavoro. Inoltre cuciniamo assieme creando uno scambio virtuoso di idee è un accrescimento culturale e professionale molto importante. Con l’alleanza a maggio siamo stati invitati a Slow Fish a Genova, a meta giugno saremo ad Al meni a Rimini. A Genova abbiamo fatto un laboratorio del gusto presentando una ricetta di recupero, “La panzanella è una cosa seria” quasi un matrimonio, dove il pane a lievito madre con farine antiche biologiche macinate a pietra e prodotte da due piccoli mugnai della zona sposa il mosciolo selvatico di Portonovo (Presidio Slow Food), un mitilo che si riproduce naturalmente e vive attaccato agli scogli sommersi della costa del Conero. Avevamo riempito, è stata una bellissima esperienza.


All’interno del nuovo Sirocco c’è anche un progetto di street food
Negli ultimi anni ho viaggiato molto, concentrandomi sul Giappone e l’America e mi nata l’dea di riproporre i piatti che ho gustato nei miei viaggi, nasce così “Sirocco street food” un nuovo modo di concepire il pesce, ma anche carne e verdure. Perché anche la velocità può essere fatta con la massima qualità.

Quindi voi date due menù ai vostri ospiti, e loro possono scegliere da entrambi ?
Esatto, mettere tutto nello stesso menù mi sembrava di mischiare un po le cose, sono due viaggi gastronomici che puoi fare separatamente o unire, noi portiamo entrambi i menù, poi è l’ospite che decide che viaggio fare.
voglio precisare che anche qui sono tutti prodotti di qualità e produzioni nostre, anche il Ramen è fatto col brodo di paganelli e i nostri tagliolini,

Un’altro passo importante è stata la decisione di togliere dal vostro menù il salmone, il pesce spada e in primis il tonno, spiegando molto bene i motivi nel vostro sito, con “Non tonno più” ? (https://ristorantesirocco.it/non-tonno-piu/)
La qualità della materia prima non deve essere solo quella di terra, ma anche quella di mare, lavorando molto col pesce dovevamo usare dei pesci non sovrapescati o allevati in maniera intensiva, Per anni abbiamo utilizzato del tonno certificato sostenibile ma non bastava più, lo stato del tonno rosso nei mari è ormai quasi estinto, quindi se volevamo essere coerenti con l’impronta che volevamo dare al locale, dovevamo toglierli dal menù, quindi il tonno rosso, il pesce spada, il salmone e il merluzzo, non li troverete più. Siamo particolarmente legati al mondo del pesce e ittico, perché è una realtà radicata nella nostra famiglia da generazioni, crediamo ci sia ancora molto lavoro da fare per salvaguardarlo nel sua habitat, ma anche culturalmente e a livello istituzionale.

Ristorante Sirocco
Viale Ovidio 57,Bellaria Igea Marina (RN)
tel: 0541/331963
apertura: pranzo 12/14:30 cena 19/23
chiusura: lunedì (solo da settembre a maggio)
mail:info@ristorantesirocco.it

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