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Un desiderio chiamato “Locanda alla mano”

Fotografie: Caterina Errani (https://www.caterinaerrani.com)

La “Locanda alla mano” di Forlimpopoli nasce da un desiderio maturato nel tempo di creare un luogo dove mangiare cose genuine, bere buon vino e poter vivere un’atmosfera di casa. Il locale dei titolari Giovanni Marzolini e Lorena Sbaragli ha festeggiato un traguardo importante i primi 10 anni di vita che per il mondo della ristorazione è un risultato importante. “Nessuno credeva che potevamo farcela – ricordano i titolari – perché decidemmo aprire in piena crisi, ma piano piano, con determinazione e grande passione per questo lavoro, siamo riusciti a raggiungere un bel traguardo”. La loro arma vincente oltre alla grande qualità e alla maestria di Giovanni di lavorare la materia prima in modo eccellente per realizzare una cucina semplice, genuina e di casa. Oltre a questo è l’atmosfera che sono riusciti a creare e questo bisogna darne merito a Lorena per la sua gioia, per il suo sorriso rivolto per accogliere i clienti quando si entra nel locale si rimane avvolti dal calore che emana e dalla sensazione che si riceve, non sembra di entrare in un ristorante ma in un salotto di famiglia. Poi, a tutto questo, ci mettiamo il design del locale che ha la stessa fisionomia di un salotto tipico di una famiglia romagnolo, con i tavoli romagnolo, le credenze le lampade e tanto altro. “Il menù quando abbiamo deciso di crearlo – sottolinea Giovanni – lo volevo realizzare con la stessa filosofia, di quando da giovani andiamo a casa a mangiare dalla mamma, e chiedevamo “cosa hai fatto oggi da mangiare” e lei faceva di solito quello che ci piaceva”. Il menù è nato in questo modo, all’inizio composto da un antipasto, un primo, un secondo e due dolci, è stato bel azzardo, ma questo gli permetteva di vare sempre prodotti freschi e controllare i costi per mantenere un buon rapporto prezzo/qualità. Dopo dieci anni con varie difficolta possono dichiarare di avercela fatta. Ci sono stati non solo anni di soddisfazione, ma anche anni difficili come successe circa 5 anni fa. in cui Giovanni aveva difficoltà a lavorare, a stare in piedi, ma con determinazione ha proseguito il suo lavoro senza abbassare il livello qualitativo del ristorante, ma senza poter crescere ricorda Giovanni è stato molto triste, superato questo periodo, la Locanda è tornata ad essere quel luogo dove i due titolari essendo anche una copia emanano un’energia familiare, casalinga e giovane. Giovanni da piccolo andava a lavorare nell’albergo-ristorante di sua zia; le sue mansioni inizialmente consistevano nel lavare le tazzine, portare le valigie o fare il cameriere; quando poi venne mancare il cuoco, decise di sostituirlo in cucina improvvisandosi cuoco autodidatta, l’esperienza fu abbastanza positiva, tanto che decise di abbandonare la carriera di cameriere e di passare a quella di chef. Successivamente lavora a Milano Marittima e poi al “Tinto Caffè” di Forli, in quest’ultimo posto avviene la sua crescita e il suo successo di interprete meraviglioso delle verdure utilizzando la tecnologia in modo leggero per esaltare al massimo le materie prime usate. Invece Lorena viene da diverse esperienze lavorative di vendita ma sempre in relazione con le persone ed è un’ottima oste che accoglie i clienti; entrambi avevano lo stesso sogno, quello di trovare un locale. Per crearlo si sono dedicati in tutto e per tutto alla cucina a vista, stufa a legna, le stanze ricordano le quattro stagioni, hanno cercato, sistemato ogni particolare e collocato personalmente ogni cosa come fosse “casa loro”. Giovanni, che cura anche un piccolo orto di spezie ed erbe aromatiche utilizzate nei suoi piatti, ha fatto la scelta impegnativa di non fare menù fisso ma ogni giorno decide cosa cucinare in base a quello che trova sul mercato e alla sua creatività, per cui è impossibile mangiare gli stessi piatti. Il menù del giorno si può trovare pubblicato sul sito e sui social della Locanda. La filosofia di Giovanni è quella di scegliere materie prime di qualità, seguendo la stagionalità dei prodotti e privilegia quelli del territorio; ogni alimento viene lavorato e cucinato con rispetto in modo da esaltare i loro sapori e colori: è così che nascono piatti semplici ma dal carattere forte. Il cliente può vedere tutto quello che fa il cuoco, perché la cucina è completamente a vista. Gli ingredienti in un piatto non superano mai il numero di 3 o 4, in modo che i sapori si distinguono e si integrino tra loro, la mano dello chef è precisa, i piatti sono curati, semplici e senza fronzoli. Le verdure uno dei suoi pezzi forti, cerca di lasciarle il più naturale possibile, con cotture non invasive. Per le sue creazioni utilizza anche cotture moderne a bassa temperatura o sottovuoto, dove i profumi dei singoli ingredienti vengono esaltati. Come ricorda la compagna Lorena, alcuni clienti hanno riferito che hanno iniziato a mangiare le verdure frequentando la nostra cucina, sono delle belle soddisfazioni. A volte il cliente chiede consiglio su quale vino usare per i piatti che hanno prenotato. “Passare da una passione per il mondo del vino – ricorda Lorena – a quello dopo tanti anni di assaggi, ricerche, letture a dare consiglio o che i clienti si fidano di quello che gli propongo, professionalmente è una gran bella soddisfazione”.  Il menù del giorno è formato solitamente da tre antipasti, due primi, tre secondi e tre dolci. Poi il primo giovedì del mese viene realizzato un menù di pesce. Nella locanda sono presenti anche 4 camere arredate con i colori delle quattro stagioni veramente carine e con tutti i confort. 

Di che cosa siete golosi?

Lorena: amo il salato e vado pazza per la pizza, e mi piacciono le polpette e le melanzane.

Giovanni: amo le verdure, carne, pesce e carciofi.

Cosa non vi piace mangiare?

Lorena: non mi piacciono i dolci, il peperone e le frattaglie.

Giovanni: mangio di tutto.

Cosa mangiate per colazione?

Giovanni: il dolce con intercalato con del salato.

Lorena: quando sono in vacanza la colazione è sacra.

Rivolto a Giovanni cosa non usi in cucina sia come materia prima e come strumento?

Il dado, le lunghe cotture e gli stufati. Come strumento non mi piace il sifone.

Cosa non manca mai nella valigia?

Carte

Cosa vi piace bere?

Lorena: a me piacciono molto i Risling dell’alta Italia.

Giovanni: Mi piace il Pinot Nero della Bourgogne e del Trentino.

Cosa vi piace ascoltare di musica?

Lorena: quando lavoro mi piace ascoltare musica classica, musica leggera. Ma amo e quando posso lo vado a vedere Vasco Rossi.

Giovanni: mi piacciono i cantautori italiani, più specificamente De André e Mina.

Alcuni consiglii di viaggi?

Consigliano di andare a provare“L’imbuto” a Lucca, perché si decide solo il numero delle portate. A Linz all’indiano al “Bombay Palace”. A Marzamemi il “Cortile Arabo” per la granita con acqua di mare   e gambero rosso con menta. A Roma “Da Armando” al Pantheon che fa una cucina classica romana a gestione familiare. 

Indirizzo:

Locanda alla mano

Via della Repubblica, 16,
Forlimpopoli FC
Tel.: 0543 747108
Maurizio Ranucci
direttore responsabile
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