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Modena: un viaggio in terra di Lambrusco

La nostra meta di oggi è una terra di grandi eccellenze gastronomiche quali Parmigiano Reggiano e Aceto Balsamico. Esattamente… siamo in Emilia, dove ci siamo recati per conoscere da vicino le diverse realtà del Lambrusco. Vino prodotto prevalentemente nelle province di Modena e Reggio Emilia, il Lambrusco ha caratteristiche differenti a seconda della zona e del vitigno da cui viene prodotto. Oggi siamo in provincia di Modena. Il territorio è suddiviso in tre grandi zone in cui si producono tre diverse tipologie di questo vino, con caratteristiche ben diverse e definite. Noi abbiamo visitato per voi due realtà di questo territorio.

Cristian Bellei

Partiamo dalla pianura, e il Lambrusco di questa zona è il Lambrusco di Sorbara. Caratterizzato da una grande acidità, da un colore tenue e da una spuma rosata, il Lambrusco di Sorbara è senza dubbio il più fresco e “scattante” dei lambruschi. Ci troviamo a Bomporto (il nome deriva da Bomportum che significa “Buon porto”), dove la navigazione fluviale che collegava Modena con Venezia e il Mare Adriatico lo ha reso un punto economicamente strategico nel corso della storia. 

Siamo a Cantina della Volta, il cui nome e logo richiamano proprio quel tipo di navigazione. L’Azienda è condotta da Christin Bellei che rappresenta la quarta generazione di vinificatori in famiglia. Il bisnonno Giuseppe nel 1920 avviò l’attività che fu poi presa in mano dalle generazioni seguenti fino ad arrivare al padre Giuseppe, da cui Christian eredita passione e capacità. Ed è proprio Giuseppe che, dopo un’esperienza in Champagne, crea il primo Lambrusco Metodo Classico. Christian, che dal padre coglie la passione per le bollicine, condivide con lui numerose esperienze ad Epernay nella regione di Champagne per affinare la tecnica e la conoscenza del Metodo Champenoise e porta avanti questo progetto vinificando tutte le sue uve solo con il Metodo Classico. Christian, infatti, si definisce “Figlio di un metodo e non di un territorio” in riferimento proprio al Metodo Classico.

L’azienda oggi produce spumanti anche con uve Chardonnay e Pinot Nero coltivate a 650 m slm in un terreno in conversione biologica. La scelta di produrre spumanti con queste uve è dovuta proprio alla valorizzazione del Metodo.

Lambrusco di Modena Doc Metodo Classico Brut 2011

Per la degustazione abbiamo scelto il Lambrusco di Modena DOC Metodo Classico Brut 2011

Versando il vino nel calice, questo si riempie di una spuma rosea che già all’occhio mette allegria. Il colore rosso rubino tenue che ricorda il lampone anticipa già uno dei sentori più evidenti che ritroviamo al naso. Lo spettro olfattivo si completa poi con note di ribes ed erbe aromatiche quali timo e rosmarino. L’ingresso in bocca è deciso, molto piacevole, di spiccata freschezza. Si allunga cremoso su piccoli frutti a bacca rossa tra cui ritroviamo il lampone e scopriamo la fragolina di bosco. Un vino di bella struttura ed intensità. Ottimo l’equilibrio. Un vino che appaga il palato. Una leggera scia minerale lo accompagna in un finale lungo e persistente sul frutto.

I fratelli Fausto e Fabio Altariva

Dalla pianura ci spostiamo alla collina, e andiamo a Castelvetro. Da lontano si scorge la Torre dell’Orologio, e, una volta arrivati nella piazza dominata da questa torre vediamo la bellissima scacchiera in cui nel XVI sec. veniva giocata la Dama Vivente, spettacolo che i Nobili Rangoni dedicarono a Torquato Tasso, e di cui ancora oggi si tiene ogni anno la rievocazione storica. Il vino di questa zona è il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, caratterizzato da un colore molto intenso che varia dal rubino al porpora e con affascinanti riflessi violacei. Il Grasparossa di Castelvetro si distingue oltre che per il colore anche per i sentori di frutti di bosco. Andiamo a visitare Fattoria Moretto. Ci accoglie Fabio Altariva, che insieme al fratello Fausto rappresentano la terza generazione della conduzione aziendale. Fu infatti il nonno Antonio ad iniziare il commercio di uve Grasparossa e di vino Lambrusco in damigiana seguito poi dal padre Domenico che acquistò la prima vigna di proprietà nel 1971 dando così vita alla vera realtà aziendale odierna. Fu poi nel 1991 che Fabio e Fausto decisero di fare il salto di qualità con l’imbottigliamento e, successivamente, con la conversione biologica di tutti i terreni che, nel frattempo, erano aumentati accorpando diversi vigneti nel territorio di Castelvetro. Oggi i fratelli Altariva rappresentano una importante realtà nel mondo del Lambrusco Grasparossa di Castelvetro grazie all’impronta che hanno voluto dare all’Azienda, quella della qualità ed espressione del territorio. Questo modo di pensare e di vivere la vigna e la cantina ha fatto sì che i loro vini siano molto apprezzati sia in Italia che all’estero.

Per la degustazione abbiamo scelto il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC “TASSO”

All’occhio risalta subito la vivacità del colore di un rubino intenso con riflessi porpora, quasi impenetrabile, con una spuma violacea e persistente che si alza fino a metà del calice. Servito alla giusta temperatura di 14°C per valorizzarne tutte le sfumature il naso percepisce sentori floreali di violetta e fruttati di mora e fragola chiudendo su sentori vegetali piacevolmente amaricanti. Al palato è ricco, intenso e giustamente tannico. Vino di ottimo equilibrio e dalla grande piacevolezza di beva ed, allo stesso tempo, di buona struttura. La sua persistenza ci porta di nuovo ai piccoli frutti a bacca nera e rossa e lascia la bocca pronta per un altro sorso.

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