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“Non chiamateli spaghetti alla bolognese”

Giovedì 12 settembre al Gate 12 dell’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna il Ristorante La Vecchia Malga, della famiglia Chiari, che opera nel mondo della gastronomia dal 1969 portando avanti la tradizione e il territorio, ha presentato il suo omaggio alla cucina Bolognese, inserendo nel menù “Non chiamateli spaghetti alla bolognese. Un souvenir di Bologna”, da una ricetta nata con la collaborazione dello Chef Massimiliano Poggi, il piatto bolognese più conosciuto al mondo le tagliatelle al ragù.  

È Samuele Montalbano, responsabile retail di Vecchia Malga che presenta l’evento: “ Il piatto sarà presente in menù dal 13 settembre, nel ristorante Vecchia Malga. Si tratta di una tagliatella condita con ragù contadino, firmato da Poggi in omaggio a una ricetta di famiglia, ma realizzato con la sua alta capacità tecnica. Un piatto ghiotto, cucinato con la passione e il rispetto che richiede la tradizione, ma anche pensato con l’ironia che contraddistingue lo chef. Come è nel suo stile, lo chef ama divertire i propri commensali con evocazioni e provocazioni, e per questo emblematico piatto tradizionale ha scelto un nome che sfida la fama degli spaghetti alla bolognese. La collaborazione tra lo chef, la Famiglia Chiari e l’Aeroporto è molto importante: il ristorante si trova infatti nell’area commerciale della Sala Imbarchi Schengen dell’Aeroporto di Bologna, e rappresenta uno spazio dedicato alla ristorazione molto conosciuto dai passeggeri, in uno degli scali più importanti d’Italia, che nei primi otto mesi del 2019 ha segnato un +9,7% con 6,3 milioni di passeggeri” “L’obiettivo (continua Montalbano) è offrire non solo al pubblico italiano ma soprattutto a quello straniero, sempre più alla ricerca del vero made in Italy, un’esperienza di gusto di alto livello, ben rappresentativa della storia culinaria della città.”

Chiediamo allo Chef Massimiliano Poggi il perché di Spaghetti or not ?Sporterei l’attenzione sul vero protagonista di questo piatto, il ragù, col ragù possiamo condire una semplice fetta di pane, la polenta, la pasta all’uovo e la pasta secca, generalmente i maccheroni, ma chi di noi “di contrabbando” non ha mai usato lo spaghetto ?. Il nostro obbiettivo è stato di fare un ottimo ragù legato alla tradizione Bolognese, per sposarlo ad una tagliatella tirata il più possibile rugosa, tirata il più possibile ai 7 millimetri che è il taglio della tagliatella. 

L’evento è stato rallegrato dall’intervento del comico Bolognese Vito, che è anche un espertissimo appassionato di cucina, vito ci dice che Il cibo e la cucina sono parte molto importante della vita dei Bolognesi, non a caso la città è conosciuta come “Bologna la grassa”, e racconta un aneddoto legato alla sua infanzia che conferma questo, quando la nonna lo andava a svegliare al mattino, ancor prima del buongiorno, tirando su con energia la tapparella, la prima cosa che chiedeva, anzi quasi urlava, “cosa facciamo oggi d’asciutto o da brodo ? chiaramente in perfetto dialetto bolognese. E poi, continua Vito, chi non ha mai pulito il tegame del ragù col pane… quanti palati ustionati… 

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