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Federzoni da tre generazioni nel mondo del vino e del cibo

ModenaLa famiglia Federzoni, da tre generazioni sono commercianti, per prima il nonno che vendeva solo cibo, poi il padre di Alessandro che al food ha aggiunto il vino, ora Alessandro si è dedicato al mondo delle bollicine prevalentemente Champagne. Il cambiamento è avvenuto perché negli ultimi dieci anni le bollicine hanno avuto un aumento del 20 per cento e sono le uniche che riescono a controbilanciare il calo di vendite del vino in Italia, a passione gli è stata trasmessa dal padre. Sono 26 i terroir che distribuisce che vanno dalla Francia al Sudafrica. I produttori vengono scelti in base a tre regole del terroir: clima, sottosuolo e il savoir fare del produttore. La selezione dei produttori avviene tramite il team di esperti che assaggiano e degustano di aziende poco conosciute ma che abbiano una loro personalità e che i loro vini rappresentano il territorio dove sono locati. La selezione, dei prodotti e dei produttori è in continua evoluzione ed è curata da Alessandro: solo dopo una lunga serie di assaggi, visite ai territori e ai produttori, viene effettuata la scelta definitiva dei produttori e di prodotti da inserire nel loro catalogo. Le aziende sono 26 ed i vini sono circa 150 etichette. Nell’ultima annata come ci ricorda Alessandro siamo cresciuti del 18 per cento, un bel risultato. E’ la dimostrazione della buona selezione fatta che ha incontrato il mercato.La selezione maggiore è quella degli Champagne, che coprono tutte le zone principali: La Montagna di Reims, La Vallata della Marna, La Coteaux du Vitryats, Le vallée de l’Adre, La còte de Sezame, La Còte de Blancs, La còte des Bar e Montiguex. La “Première” è formata d 5 dipendenti e da 74 agenti distribuiti sul territorio nazionale. Ogni anno organizzano eventi con due appuntamenti principali uno a Modena e uno a Roma per far conoscere agli operatori del territorio nazionale dell’Horeca e della ristorazione le loro produzioni e le novità. “ il periodo è abbastanza buono – sottolinea Alessandro – perché le bolle in questo periodo sono in espansione. In Emilia Romagna per noi le migliora piazze sono Parma e Modena hanno un rapporto storico con le bollicine uno con il Lambrusco e quelle più vendute per la maggiore sono quelle francesi. Secondo è perché la Francia ha influenzato nel passato il territorio parmense e terzo perché in queste terre di Emilia piace il buon vivere.

Cosa ti piace mangiare?

Amo tutti i piatti delle cucina della tradizione, ma ho una piccola preferenza sulle lasagne.

Cosa non manca mai nel tuo frigorifero?

Parmiggiano Reggiano.

Cosa non ti piace mangiare?

L’Aglio e gli animali da cortile allevati in modo industriale e pasta industriale.

Cosa non manca mai nella tua valigia?

Il carica batteria per il telefono.

Quale musica ti piace ascoltare?

Bisogna fare una premessa io suono uno strumento musicale che è l’organo elettrico che l’ho suonato per 9 anni, iniziando a 15. Questa passione me l’ha trasmessa mio padre che suona la batteria e che ancora suona in un complesso. Ascolto qualsiasi musica, e la scelgo in base all’umore del momento.

Hai un luogo che consigli di visitare?

Consiglio di visitare la “Maison De Venoge, oltre per lo Champagne, ma anche la per la collezione più antica del mondo di etichette e sono presenti circa 15 mila. Poi la via dello Champagne è anche diventata “patrimonio dell’Unesco”.

Per finire alcuni consigli per degustare uno Champagne:

Il terroir:

Le tre componenti principali del terroir dello Champagne sono clima, terreno e orografia (Parte della geografia fisica che studia e descrive le caratteristiche dei rilievi montuosi. In senso concr., i rilievi montuosi stessi, l’aspetto che una regione presenta con riguardo alla distribuzione dei rilievi, e la loro rappresentazione su apposite carte: l’odell’Italiadella Franciaodel sistema alpino.) Questi tre elementi si combinano tra di loro in modo assai particolare per dar vita a un mosaico di micro-terroir dalle caratteristiche uniche, dove il viticoltore Sto arrivando! trarre soli il meglio.

Come servire:

Dopo averlo versato lo Champagne fino a coprire circa due terzi del bicchiere, quantità ideale per poter percepire gli aromi, è necessario lasciare il tempo al vino di ossigenarsi per poterlo apprezzare in tutta la sua chiarezza e complessità.  Dopo l’apertura è sempre bene controllare lo stato del tappo. Il cilindro del sughero assume nel tempo una forma trapezoidale, a “gonna”. Se invece la bottiglia è stata conservata coricata, prenderà la forma cosiddetta “a caviglia”. 

Degustare:

Le percezione aromatiche giungono per via nasale e retro nasale, mentre i sapori fondamentali come salato, dolce, acido e amaro sono percepiti dalla lingua.

Degustare – Vista:

La vista osserva la trasparenza, la leggerezza, la fluidità e il colore del vino nel bicchiere. Una tonalità gialla con riflessi verdi indica la prevalenza di chradonnay, leggere riflessi rossi invece suggeriscono una predominanza di vitigni neri. Queste sfumature fanno da sfondo all’incessante danza delle bollicine che corrono dalla base del calice alla superficie, dove esplodono e rilasciano nell’aria gli aromi propri del vino.

Udito

Il primo stimolo evocativo giunge ai nostri sensi all’apertura della bottiglia; quando poi si versa, lo Champagne diventa melodia. Avvicinando l’orecchio al bicchiere risuona lo scoppiettio delle bollicine superficiali, come note a scrivere una musica inconfondibile. 

Indirizzo:

Première

Strada Corletto Sud, 382

Modena

Tel.: 059512373

E.mail: info@premiereitalia.it

Web.http://www.premiereitalia.it

 

 

Maurizio Ranucci
direttore responsabile
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