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I piatti tradizionali senza l’utilizzo di derivati animali

“Cucinot” un locale del centro storico di Imola di Federica Malavolti che realizza una cucina Vegan, reinterpretando i piatti tradizionali senza utilizzo di derivati animali. L’ambiente realizzato ricorda la sala da pranzo famigliare della tradizione romagnola di un’epoca passata.

 

Nel centro storico di Imola, si trova un locale dal un design particolare, arredato con mobili trovati nei mercatini di oggetti artigianali, che realizza una cucina Vegan molta gustosa, legata al suo territorio, con prodotti freschissimi di giornata, si chiama “Cucinot” della cuoca titolare Federica Malavolti. Il locale è accogliente con solo 20 posti, e per poter mangiare la prenotazione è obbligatoria. L’arredato è formato da mobili che si trovavano nelle case dei contadini romagnoli, con tavoli e sedie ricoperti di formica, scansie bianche tipiche delle cucine romagnole e un bellissimo mobile dove all’interno si trovava la bombola del gas che serviva per cucinare.

orzo pesto erbe aromatiche e olive taggiasche

Federica dopo aver fatto una tesi di laurea sulla Sociologia del consumo alimentare, e svolgendo ricerche su questo tema, ha visitato gli allevamenti intensivi, e si è resa conto delle condizioni di vita di questi animali per cui ha cambiato la sua filosofia di vita, sposando l’idea che ogni decisione alimentare, non è solo nutrizionista, ma anche scelta di vita oltre a quella sociale. Per cui Federica da carnivora, essendo vissuta in mezzo ad una nonna e mamma Azdore, è diventata Vegan, consapevole, che ogni nostra decisione può causare sofferenza da altri. Per un periodo ha lavorato all’Accademia pianistica una scuola musica di Imola, ma ogni volta che era al lavoro, pensava a cosa avrebbe cucinato a casa, per poter mangiare qualcosa di gustoso. Ha imparato informandosi e leggendo per poter realizzare piatti gustosi e piano piano, ha preso la decisione di lasciare il lavoro e di trasformare la passione per la cuoca Vegan in un lavoro. Questa decisione anche cucinando per amici, che l’hanno aiutata ad essere più consapevole del potenziale che poteva avere. Federica è autodidatta, ha seguito dei blog, poi ha svolto qualche corso di cucina a Milano al “Sana Gola” e in Regione Emilia Romagna frequentando lezioni come chef ha avuto come insegnanti: Nicoletta Domini, Susanna Eduini. La cucina che viene svolta nel locale di Federica, è semplice, ogni giorno cambia il menù, le preparazioni sono semplici, non utilizza prodotti complessi, e le materie prime non hanno elaborazioni particolari. 

Tiramisoia caffè al ginseng

Gli ingredienti usati sono stagionali, è il menù cambia tutti i giorni, essendo presente un primo, un secondo, due contorni, una insalatona stagionale e un dolce. I prodotti usati sono preferibilmente biologici, i piatti che si possono trovare sono una rivisitazione di ricette tradizionali della cucina italiana e da tutto il mondo. Si possono trovare pasta fresca, tortellini, pasta al forno, lasagne, gnocchi, farinate con farina di ceci, tofu, legumi, fagioli all’uccelletto, dell’humus, polpette, in estate vengono realizzate le zucchine ripiene. Non viene usato il seitan. Il tufo invece una volta alla settimana viene  proposta ed è di produzione biologica.

Le materie prime alcune provengono da produttori locali, che producono in modo bio, ma il locale non ha certificazione biologica. Le verdure provengono dal loro contadino di Solarolo, perché ogni mattina consegna il raccolto di giornata. I prodotti secchi vengono presi sempre da un fornitore bio. I dolci al cucchiaio tutti realizzati in casa, come la torta al cioccolato, zuppa inglese, tiramisu. biscotti, torte. Pane e focaccia sono realizzati con pasta madre di propria produzione, utilizzando farina integrale macinata a pietra per i pane e farina bianca 1 per la focaccia. Le farine sono prese da un fornitore che si chiama Baule Volante. Possiamo dire che i piatti sono gustosi e buoni, realizzati con grande passione, belli anche da vedere e colorati. Come bevanda è presente una birra “Vecchia Orsa”, come vino si può bere il bianco sfuso un Chardonnay di “Ca Vecia” o il vitigno “Manzoni bianco”. Poi un pignoletto frizzante di Monticino Rosso, e un Sangiovese di “Cà Quattro Archi”. Il locale si chiama “Cucinot”, perché sua nonna ripeteva spesso chiudi la serranda del – cucinot. Nelle case di una volta si poteva trovare la cucina insieme alla sala e per evitare di espandere gli odori, quando si cucinava, c’era un serranda che divideva i due luoghi. L’immagine del locale è stata realizzata da una faentina Monica Zani. Prima nel locale c’era un negozio di animali, poi nel 2014 ha aperto “Cucinot” all’inizio ricorda Federica “Avevo solo 12 piatti, ora sono aumentati e il ristorante negli anni ha avuto successo fra gli  imolesi”. Questo successo è merito della cuocva a cui piace suonare il basso e i suoi piatti che prepara sono musica per il palato e non solo, anche belli da vedere e presentati ottimamente. Viene anche svolta il servizio da asporto. Il locale è sempre aperto a pranzo, e il venerdì anche la sera c’è il menu estemporaneo e un sabato alla mese organizzano una cena a tema. Per ultimo ha un ottimo rapporto prezzo/qualità. I piatti vanno dagli 8 ai 12 euro. Tutto buono, preparato con fantasia e molta cura, buona degustazione. 

DI che cosa sei golosa?

Sono golosissima di dolci

Cosa non manca mai nel tuo frigorifero?

La salsa Tahin.

Cosa mangi per colazione?

Fette biscottate con marmellata, yogurt di soia con frutta fresca e musli.

Quale materia prima non usi nella tua cucina?

La Vanillina essendo artificiale, lasci un gusto stucchevole al palato.

Ti piace leggere?

Si, e in questo momento sto leggendo “La collina dei conigli”.

Quale musica ti piace ascoltare?

Mi piace il rock inglese.

Cosa ti piace fare?

Amo viaggiare e sto guardando per andare un pò in giro a prendere qualche ispirazione per poter realizzare nuovi piatt9. Mi piacerebbe andare in Africa o India.

Indirizzo:

“Cucinot”

Ristorante e gastronomia Vegan

Via Orsini, 9/A

Imola

Tel.: 0542/381357

Sito: www.cucinot.It

Facebookhttps://www.facebook.com/Cucinot/

Maurizio Ranucci
direttore responsabile
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