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Armonia, carattere e unicità nei vini della “La Stoppa”

Piacenza – Sui declivi della Val di Trebbia e la Val nure, in provincia di Piacenza, meglio conosciuta come “Terre Rosse Antiche”: dove i terreni sono rossastri, ferrosi e poco calcarei, si trovano i vigneti dell’azienda agricola “La Stoppa” di Elena Pantaleoni. Questa impresa è attiva da un secolo nel settore del vino, inizio l’avvocato Giancarlo Ageno, con la sua avventura nel mondo vinicolo con l’esplorare lontano da condizionamenti e dalle logiche di mercato, le potenzialità dei queste terre. Inizialmente piantarono vitigni francesi.

Elena Pantaleoni e L’enologo Giulio Armani

L’azienda è formata da 58 ettari di cui 30 vitati e il restante da bosco. All’inizio il podere era formato da 150 ettari e allevava bestiame “Limousine”, coltivava frutteti e altro. Nel 1973 Raffaele Pantaleoni, imprenditore tipografico piacentino, decise di acquistare la proprietà. All’inizio il progetto era quello di fare un’azienda agricola a indirizzo vitivinicolo e zootecnico, poi come succede spesso lungo la strada avvengono episodi che fanno cambiare idea. I vitigni presenti sono: Barbera, Bonarda, Malvasia Candia aromatica, trebbiano, Semillon, Ortugo, Trebbiano, Merlot. Nel’91 nella gestione dell’azienda è entrata Elena Pantaleoni, ha puntando sull’unicità, osservando la natura e cercando solo d’instradarla, utilizzando poco azoto in campo, lavorando in cantina in modo da utilizzare tutto lo zucchero dell’uva con lunghe e lente macerazioni, all’inizio la volatile si alza, ma con il tempo lasciando riposare il dio bacco questo diventa armonico dando quella personalità da diventare unica. Elena con la collaborazione dell’enologo Giulio Armani, producono vini molti caratterizzati. I vini della Stoppa sono espressione di lunghe macerazioni sulle bucce per effetto di  un rapporto grappolo/mosto molto basso che viene bilanciato con un contatto prolungato anche di 4-7 mesi o più. Tutto questo in modo che i vini del territorio, riescono a trasferire il loro bagaglio di lieviti propri delle uve al vino, senza ricorso ha interventi esterni. Sono vini senza aggiunta di solfiti, senza chiarifica, non filtrati e poco lavorati, che possono spiazzare chi pensa ha vini di lineare precisione e monotematici. Hanno colore ambrato, acidità e bocca tannica, sapida e asciutta, ma soprattutto grande personalità. “Noi partiamo prima dalla vigna – sottolinea Elena – la coltivazione è certificata biologica, lasciamo l’inerbimento naturale, facciamo potature che limitano la produzione per piede. I trattamenti sono di soli rame e zolfo, non vengono utilizzati pesticidi, diserbanti, concimi ne chimici ne organici”. L’affinamento viene effettuato in barriques usate, in botti da 15 e 20 ettolitri e in tini troncoconici di legno da 22 e 40 ettolitri, in acciaio ci sta solo il Ttebbiolo. L’imbottigliamento è fatto senza filtrazione. “All’inizio non è stato facile, tipo nel 2000 – ricorda Elena – ci dicevano che eravamo incapaci di fare il vino, perché i nostri vini avevano la puzza. Piano, piano siamo riusciti a emergere e negli ultimi anni è stata appagata dai premi ricevuti sui nostri vini”. La Stoppa ha ottenuto il marchio “Tripla “A” – Agricoltori artigianali artisti”, il primo catalogo in Italia che unisce quei vignaioli che condividono la stessa filosofia e lo stesso approccio. In cantina invece sono stati eliminati l’uso dei lieviti selezionati e delle macerazioni a freddo, in caso di annate molto calde, le vasche vengono raffreddate bagnando l’esterno con acqua. Il percorso dell’impresa agricola La Stoppa è chiaro, è finalizzato al massimo rispetto dell’ambiente, con una lettura di vero amore per il terroir, con l’accettazione di effetti collaterali come sporadici arresti di fermentazione, il possibile insorgere di lieviti non graditi e l’aumento della volatile, ma con l’esperienza il tempo aiuta l’armonia. Abbiamo assaggiato 8 vini:

 

Trebbiolo 2017 (70 per cento Barbera/ 30 per cento Bonarda)

Fermentazione spontanea con macerazione sulle bucce per circa due settimane, con due vinificazioni diverse e poi unite. Filtrato e aggiunto un pò di bisolfito. Alla vista è rosso luminoso, intense note di frutta a bacca rossa, fiori, humus e sentori vegetali. Al palata freschezza, caldo e tannino tipico della barbera, smussato dalla Bonarda, aggraziato e rotondo. Buon equilibrio, gustoso e persistente.

 

 

 

 

 

Macchione (50% Barbera/ 50 % Bonarda)L’eta delle piante è compresa tra i 10 e i 60 anni, lunghe macerazioni separatamente tra un mese e 40 giorni e dopo la fermentazione 1 anno in botti di rovere e Slavonia e almeno due anni in bottiglia.

Annata 2002

Rosso granato al calice, leggermente ambrato. Intenso e complesso al naso, terra bagnata, sottobosco, poi confettura di ciliegia, prugna. Grande lunghezza, tannini morbidi una grande struttura ma nel contempo elegante

                                    Annata 2006

Di colore rubino carico, limpido. Complesso, ampio, profondo. Tannicità avvolgente, frutti rossi amalgamati. Ciliegia, frutta sotto spirito. In bocca avvolgente, fresco e sanguineo.

                                                                Annata 2009

                                                                 Rosso granato al calice, leggermente ambrato. Al naso intenso, con sentori di frutta rossa stramatura, prugna, pelle e tabacco. Succoso l’assaggio, liscio                                                                   nella trama tannica e gradevolmente minerale al palato. Meravigliosa persistenza.

                                                                 Annata 2010

                                                                 Rosso rubino con riflessi granata. Al naso frutta a bacca nera matura, sentori anche terrosi, con una nota lontana di cannella. Al palato risulta essere                                                                           fresco e leggermente  tannico, ed elegante nel suo complesso.

 

 

 

 

Barbera della Stoppa 2010 (Barbera in purezza)

Rosso rubino con riflessi granata. Al naso frutta rossa, bacche di bosco, sentori di spezie di cannella e vegetale. In degustazione è fresco,  leggermente tannico al palato, dove ritorna prepotente la frutta e le bacche, ampio e avvolgente con un finale austero ma elegante.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ageno 2015 (Malvasia di Candia Aromatica 90%, Ortrugo e Trebbiano 10%)

Aranciato il colore. Al naso si apre con sentori di albicocca secca, te nero e frutti a bacca rossa. In bocca è una esplosione di sapori, caldo, vivace, richiami di pepe, tabacco, mirtilli, ribes, i tannini sono leggermente aggrumati e  con un finale lungo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Vigna del Volta 2007 ( Malvasia di Candia Aromatica in purezza)

Uno splendido passito si presenta con colore ambrato con riflessi oro, al naso un    profumo di albicocca candita, arancia, frutta secca tostata e miele. Al palato morbidissimo è dolce ma non stanca assolutamente, anzi, non smetteresti mai di gustarlo, fresco, bilanciato con una lunga persistenza.

 

 

 

 

Indirizzo:

Azienda Vitivinicola La Stoppa di Elena Pantaleoni
Loc. Ancarano di Rivergaro (PC)
Tel.:0523.958.159
E-mail: info@lastoppa.it

Web: www.lastoppa.it/

Maurizio Ranucci
direttore responsabile
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