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Ivano Zinelli il fotografo dalle foto emozionali

Parma – Quando per la prima volta ho visto una sua foto di food, ne sono rimasto affascinato per la personalità e per la sua capacità di dare vita all’oggetto fotografato e per la sua armonia e equilibrio che riesce a dare al tema della foto. Tutto questo è il fotografo parmense Ivano Zinelli (sito web), un professionista di grande spessore che nel suo modo di lavorare riesce a dare alla fotografia industriale, pubblicitari di food un suo pensiero, facendo diventare il tutto piacevole, affascinante nella vita e nella mente delle persone.

  Ivano Zinelli al centro

Un fotografo a 360 gradi, che da 40 anni dedica alla sua vita al mestiere di fotografo. Fin da giovane prima di andare nel militare, faceva fotografia tradizionale e la sua prima foto è stata a una nonnina deceduta in una cassa da morto. Come tutti, ha fatto la trafila per diventare un professionista, con varie difficolta, ma accompagnato da una grande passione, ha avuto la sua occasione per diventare un fotografo di moda, ma ad un certo momento della sua vita per poter fare carriera in quel mondo doveva andare a New York a lavorare, decise di rimanere nel parmense. Tra il 2002 e ’03 nasce la passione per la fotografia del food, vivendo in una terra piene di prelibatezze gastronomiche, ed essendo lui, anche di ottimo palato, era naturale che avvenisse questo incontro. Questo amore per il cibo, nasce in un viaggio a Torino al Salone di Slow Food. Poi questo settore della gastronomia l’ha aiutato a passare la grande crisi che colpì il settore nel 2008. Le sue fotografi sono fuori dal comune logiche, riesce con il suo estro a far vivere la foto, e dargli quella personalità che riesce a distinguersi dalla massa e tramettere emozioni dalle sue foto. Possiamo dire che le sue immagini sono: “Foto emozionale”. Nel suo lavoro è molto maniacale e preciso. Non è facile dare delle emozioni a delle foto industriali come ad un prosciutto o un salame, lui ha questa grande capacità cioè riesce a dare un’anima a della “natura morta”. Gli abbiamo chiesto come lavora quando deve realizzare un servizio come un piatto di uno chef? Chiedo se posso assaggiarlo, per capire l’anima del piatto, e trasmetterla alla foto che devo realizzare. Invece una volta che dovevo fotografare un formaggio per realizzare un ricettario, se il cliente non mi fornisce la possibilità di avere già il piatto pronto, in alternativa mi piace realizzare personalmente, perché ho dotato lo studio di una cucina, e mi metto a cucinare, lo faccio perché ho bisogno di assaggiare quello che devo immortalare in una foto, in modo che riesca ad interpretare al meglio il prodotto e trasmettere le emozioni che mi ha dato. Infatti Ivan “per fare una buona foto, devi amare quello che stai fotografando”. Per il futuro sta lavorando a un progetto per “Parma 2020” in collaborazione con il fotografo Oliviero Toscani (dovrà fare una mappatura di Parma). Il suo lavoro è quello di aggiungere ritratti fotografici di persone collegate al mondo del food: chef, agricoltori, produttori, artigiani e altro.

Di che cosa sei goloso?
Amo la pasta nelle sue mille declinazioni.
Cosa non ti piace mangiare?
Cozze, certi tipi di pesce, la trippa, lumache e il minestrone.
Nel tuo frigorifero di casa cosa non manca mai?
Il formaggio.
A colazione cosa mangi?
Di solito vado al bar e bevo un caffè con una brioche naturale e qualche volta ripiena di crema. In tardi mattinata per spezzare la fame mangio un piccolo panino ripieno.
Ti piace cucinare?
Si, cucino e poi nel mio studio fotografico ha una cucina attrezzata.
Cosa ti piace cucinare?
Sono bravo a cucinare la pasta e un piatto che mi viene bene è quello con spaghetti con l”ortolina”, un concentrato di pomodoro dolce, con questi ingredienti mi realizzo una pasta al pomodoro, aggiungendo un pò di peperoncino e parmigiano reggiano.
Visto che sei nella terra del prosciutto e del parmigiano ne hai alcuni che consigli di provare?
Consiglio la gastronomia Romani per l’ottima scelta di prodotti parmensi da acquistare. Un caseificio vicino alla cittadina parmense quello di “Ugolotti” sia per acquistare un buon 24 mesi di stagionatura di Parmigiano Reggiano, ma anche per gustarsi dei piatti della cucina locale, avendo una piccola trattoria all’interno. Per il Prosciutto di Parma in località Lesignano Bagni c’è un prosciuttificio che si chiama “Montali”.
Per “Parma 2020” cosa consigli di visitare?
Il Teatro Farnesi e il Museo civico, il Battistero e fuori dalla città la Certosa di Parma. Per quanto riguarda i locali in centro storico è pieno di trattorie che propongono una cucina della tradizione parmense, ma per chi volesse avere qualcosa di più consiglio il ristorante dello chef stellato “Parisi”.
Cosa ti piace bere quando mangi?
Si, mi piace bere il vino quando mangio e con i piatti della mia tradizione amo bere un buon lambrusco e una volta ho provato nella “Osteria del Maiale” di Spigaroli un vino il “Tamburen”: una Fortana frizzante con una breve macerazione.
Ti piace ascoltare musica?
Si, amo la musica e quando lavoro nel mio laboratorio ascolto spesso la musica. Non ho preferenze, ascolto qualsiasi tipologia musicale, cambio solo in base all’umore. Se sono in forma ascolto un tipo di musica come gli “U2”, “R.E.M.”. Se invece sono stanco, ascolto musica melodica sia straniera che italiana.

Maurizio Ranucci
direttore responsabile
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