Reggio Emilia – “Cirfood”, realtà italiana leader nella ristorazione organizzata, ha annunciato l’avvio di un progetto “Cirfood District”, un centro dedicato alla ricerca e alla sperimentazione per l’innovazione in ambito nutrizionale e food service. La costituzione del distretto, con sede a Reggio Emilia, sarà finalizzata nel 2020. Questo centro sarà il punto di riferimento nel panorama italiano e internazionale per l’open innovation nel campo dell’alimentazione.
Sarà un luogo dove l’impresa svolgerà le proprie attività di ricerca e sviluppo, in termini di prodotto, processo e servizio e dove si concretizzerà la collaborazione tra il sistema pubblico e il settore privato, con l’obiettivo di favorire la contaminazione tra istituzioni, aziende, star-Up, enti di ricerca, università, terzo settore e produttori coinvolti a vario titolo nello sviluppo di soluzioni innovative per le sfide locali e globali sulle futuro del cibo e della nutrizione. La Nutrion Valley accoglierà e sosterrà progetti, opportunità di confronto e sperimetazione, grazie a un concept architettonico open e a un piattaforma di eventi variegati e adatta a diversi target. “Cirfood district è l’espressione più contemporanea della nostra cultura d’impresa che si basa sui tre valori: cibo, cultura, persone, – afferma Chiara Nasi, presidentessa di Cirfood – Questo progetto ci consentirà non solo arricchire la nostra organizzazione cooperativa di una prospettiva concreta per l’innovazione condivisa, ma di contribuire allo sviluppo di nuove idee e progetti in grado di migliorare lo stile di vita e il benessere delle persone”.
Sarà in oltre costruito secondo i principi di sostenibilità ambientale, con particolare attenzione all’efficienza energetica, grazie anche l’adozione di una copertura verde, e alla produzione di energia rinnovabili con pannelli fotovoltaici. “Cirfood District”, progettato dallo studio di Architettura lotti + Pavarani Architetti e da Lauro Sacchetti Associati, sarà il primo edificio a Reggio Emilia con il livello Gold di certificazione secondo il protocollo internazionale di sostenibilità Leed. Il progetto prevede una piena integrazione tra l’edificio e il pedaggio circostante, caratterizzato da una “foresta esibirle” – Food Forest – di specie autoctone della Pianura Padania, che offrirà ai visitatori percorsi di scoperta e approfondimento sulle origini del cibo, i metodi di produzione, trasformazione, consumo, recupero e l’importanza della difesa della biodiversità.
