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Mercato Saraceno: Il pollo degli antichi

Una vecchia razza autoctona che stava scomparendo ed è stata salvata grazie alla passione e alla lungimiranza di un piccolo gruppo di allevatori che hanno ripreso l’usanza di allevare questa antica razza. Questi produttori si sono raggruppati nella Associazione razze e varietà autoctone romagnole – A.R.V.A.R. Questa gruppo di 17 allevatori, ha lo scopo di salvaguardare e valorizzare le razze animali e le varietà vegetali autoctone romagnole anche tramite la diffusione delle tradizioni storico-culturali legate al territorio rurale. Le origini del pollo romagnolo risalgano ai tempi dei romani. In quel periodo esisteva un razza chiamata gallina del mediterraneo che popolava i territori dei paesi del Mare Mediterraneo. Aveva le stesse caratteristiche faceva uova a guscio bianco, tipico dell’animale rustico. La razza non è mai stata selezionata, rispetto alla Livornese. La gallina arriva al massimo a pesare sui  2/ 2,2 chili, il maschio non oltre i 2,5 chili. Questo lento sviluppo è dato dalla sua caratteristica di produrre uova dopo 4 mesi e di essere pronto a fecondare dopo pochi mesi e questo rallenta lo sviluppo della carne. Le piume non hanno un’unica colorazione, hanno diverse livree. Gli allevatori per migliorare la razza puntano sulla selezione di animale che migliorino la produttività delle uova e della carne.  La carne è priva di grassi ed è piena di nervi. Questa struttura è data dal tipo di allevamento allo stato libero, perché se si obbliga a tenerlo chiuso smette di mangiare e deperisce.

Resistente alle intemperie. La carne si presenta rossa, il petto è scuro, ma dal sapore intenso. Le uova sono piccole pesano tra i 50/60 grammi, ma il tuorlo è maggiore del 30 per cento rispetto ad un uovo normale. Il disciplinare prevede solo allevamento a terra con un minimo di 4 metri quadrati di superficie per ogni pollo e l’uso di alimentazione a base di cereali biologici. Per arrivare a 2 -2,5 chilogrammi impiega circa 150 giorni è il minimo richiesto dal disciplinare: poco peso in troppo tempo, mentre altre razze raggiungono un peso doppio in metà tempo. Questo dimostra che nel prezzo al dettaglio di questo animale non c’è speculazione, ma solo costi di produzione quasi il triplo rispetto a quelli industriali.

Allevatore

Gli animali in degustazione erano stati allevati da Stefano Tozzi. Figlio di contadini, nel ’56 i nonni erano mezzadri a “Cà Bantone”, nel ’64 il padre acquistò l’azienda. Il ciclo dell’allevamento dei polli è a ciclo chiuso, vuol dire che le fasi che vanno dalla nascita fino alla macellazione e la riproduzione, vengono svolte tutte all’interno dell’azienda ed anche il cibo per 80 percento proviene dalle terra del podere e l’altro 20 per cento viene comprato ed è tutto “ogm fre”. Alimentazione è base: mais, grano, orzo, erba medica e soia. “Questa passione – ricorda Stefano – viene da lontano. In una foto degli anni ’60 mia nonna infatti allevava polli e poi andava nei giorni di mercato a venderli”. Oltre a questo animale, nelle strutture dell’azienda agricola sono presenti anche capponi, pecore e vitelli. Da un paio di anni in azienda avviene la macellazione e la vendita diretta.

Le uova vengono vendute a 0,30 euro e la carne invece viene venduta sui dieci euro al chilo. Fra poco verrà aperto un punto “Farmer’s market” di stile inglese e americano e si chiamerà “Producoop” all’Iper di Savignano, qui si potranno acquistare la carne e le uova del vero pollo romagnolo. Oltre al pollo, si possono trovare agnelli di “Penninica”, “Suffolk” e un pecora con le orecchie piccole “D’Alpago” Presidio Slow Food. C’è anche l’obiettivo di creare un laboratorio per la trasformazione della carne suina, uno per la pasta fresca per utilizzare le uova di gallina romagnola e l’utilizzo di farine di vecchie varietà di grano. Da poco ha iniziato ad allevare il Tacchino romagnolo, che già nell’800 veniva usato per prendersi cura delle uova di pollo romagnolo, visto la caratteristica di questo tipo di tacchino di essere un ottimo incubatrice naturale. L’animale s presenta molto più piccolo di quello attuale, la femmina pesa sui 3 chili e il maschio sui 6 chili ed ha la pelle gialla. La carne è molto meno stopposa, ma si presenta scura. Per riuscire a trovare animali che rispecchiassero queste caratteristiche ci cono voluti tre anni di ricerca.

“Cà Bantone”

Stefano Tozzi

Via Bantone

Mercato Saraceno

Telefono: 3357048580

Maurizio Ranucci
direttore responsabile
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