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Pubblicità e cibo ecco come ci condiziona

Cinzia Scaffidi nasce nasce a Gioiosa Marea e all’età di un anno si trasferisce a Bra, laureata in filosofia, nel 1992 incontra Slow Food dove per 10 anni dirige il Centro Studi, Dal 2015 è una giornalista free lance, insegna e si occupa di formazione aziendale. Per Slow Food Editore ha pubblicato Guarda che mare (2007), Sementi e diritti (2008), Mangia come parli (2014) e Che mondo sarebbe (2018). 

Nei suoi libri ha affrontato tematiche importanti per il futuro del nostro pianeta, il mare, i semi – quindi la terra,  il vocabolario sul cibo e il suo cambiamento, in ultimo ci parla di pubblicità del cibo, di quello che ci vuole raccontare, di come vuole che noi siamo.

L’industria alimentare ci ha sempre parlato tramite la pubblicità, nel libro viene descritto l’impatto che ha la pubblicità su di noi e di come ci adeguiamo alla cultura del consumismo. La pubblicità ci parla di un mondo inesistente surreale, e dopo anni di queste pubblicità non ce ne accorgiamo ormai più, anzi lo vorremmo nostro, per noi è diventato un modello sociale. 

Cinzia affronta il tema con ironia, per farci capire come certe pubblicità falsino la realtà è siano anche causa di problemi economici, ambientali e di salute. 

Per fortuna oggi sugli acquisti c’è un po’ più di consapevolezza, come consumatori siamo più informati e attenti alla qualità, all’ambiente. Mentre sui modelli sociali non abbiamo quella libertà, e a volte la voglia, di capire che i modelli di vita proposti dalla pubblicità non ci appartengono

Il messaggio di questo libro lo definisce con chiarezza, nella sua prefazione, Patrizio Roversi con due quesiti:
“ Che mondo – noioso e retrogrado – sarebbe se fossimo davvero come la pubblicità ci dipinge?
Che mondo – auspicabile ma irraggiungibile – sarebbe se nemmeno un po’ di quel che la pubblicità racconta di noi fosse vero ? ”

Che Mondo Sarebbe. Pubblicità del cibo e modelli sociali
Slow Food Editore – Collana: asSaggi
www.slowfoodeditore.it

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